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La prima fotocamera digitale

  • Immagine del redattore: Pierpaolo Cioeta
    Pierpaolo Cioeta
  • 18 feb 2016
  • Tempo di lettura: 3 min

Il ragazzo che vedi nella foto qui sotto è Steven Sasson, un giovane ingegnere che nel 1973 lavorava per Eastman Kodak.


Egli è l'inventore della prima fotocamera digitale e vorrei raccontare la sua storia.



Non appena assunto in Kodak, all'ingegnere Sasson fu affidato il compito di trovare un modo pratico per utilizzare il CCD (charged coupled device), un dispositivo da poco inventato.

Questo dispositivo di carica era un sensore che permetteva di catturare la luce in due dimensioni e le trasformava in un segnale elettrico, ma che aveva un enorme difetto: non poteva archiviare le immagini perchè gli impulsi elettrici si dissipavano troppo velocemente.


Sasson provò allora un sistema nuovo per quegli anni e sperimentò la digitalizzazione, trasformando in numeri gli impulsi elettrici ed aggiungendo al sensore due elementi: una memoria Ram ed un nastro magnetico digitale.


Nacque così un marchingegno costituito da una macchina di Rube Goldberg, una lente proveniente da una cinepresa Super-8, un registratore portatile digitale a cassette, 16 batterie al nickel cadmio, un convertitore analogico digitale e dozzine di circuiti fra loro collegati.

Per quanto enorme, pesante e nuova per quegli anni, Sasson aveva appena inventato la prima fotocamera digitale della storia: era il 1975.

Acquisiva le informazioni in digitale, le registrava sul nastro e le rendeva visibili su uno schermo tv rinunciando per sempre alla necessità della pellicola e dalla carta fotografica.

Per catturare una immagine la fotocamera di Sasson impiegava 50 millisecondi, altri 23 secondi per registrarla sul nastro ed ulteriori 30 per farla comparire a video, nella forma di un quadrato in bianco e nero da 100×100 pixel, con una risoluzione di 0.01Megapixel


Steven Sasson ebbe una serie di incontri con i dirigenti di Kodak, dimostrando loro che la fotocamera funzionava, fotografando le persone durante le riunioni.


La risposta dell'azienda, però, non fu incoraggiante.


Kodak, presente in condizioni di monopolio nel mercato della fotografia negli Stati Uniti ed interessata al business delle fasi tradizionali del processo fotografico, non si entusiasmò davanti all'invenzione di Sasson, neppure quando egli ipotizzò che per la Legge di Moore, aveva previsto il rapido miglioramento della qualità della sua invenzione, connesso al veloce avanzare della tecnologia, stimando in 15-20 anni la possibilità di una commercializzazione a larga scala, addirittura intuendo la possibilità di trasmettere le immagini sfruttando le linee telefoniche.


Kodak era convinta che nessuno avrebbe mai voluto guardare le loro immagini su un televisore, il primo computer domestico Apple sarebbe stato inventato solo l'anno successivo ed il mondo era completamente diverso da quello che conosciamo.


Il prototipo di Sasson venne quindi regolarmente brevettato ma finì nel cassetto, considerato un progetto interessante ma che anticipava troppo i tempi.


La prima fotocamera digitale fu brevettata nel 1978 con il nome di macchina fotografica elettronica, ma all' ingegner Sasson non fu permesso di parlarne pubblicamente o di mostrare il suo prototipo a nessun altro al di fuori di Kodak.


L'azienda americana, forte del fatto che nessuno negli ultimi 100 anni si era mai lamentato delle macchine analogiche, pellicole e stampe su carta, tutti settori su cui era leader assoluta, decise di tenere nascosto il progetto di Sasson.


Ma non è tutto.


Alcuni anni dopo, nel 1989, lo stesso Sasson, insieme al collega Robert Hills, crearono la prima vera moderna reflex digitale, così come la conosciamo oggi. Con un sensore di 1.2 Megapixel, una scheda di memoria ed un sistema per comprimere le immagini.



Ancora una volta la risposta dell'azienda fu tiepida, ogni macchina digitale venduta avrebbe minacciato il settore tradizionale della fotografia e preferirono attendere.


Negli anni successivi, la Kodak guadagnò milioni di dollari poichè la maggior parte dei produttori voleva utilizzare quella tecnologia ma si decise troppo tardi ad abbracciare appieno la fotografia digitale, lanciando sul mercato le sue prime fotocamere consumer solo verso la metà degli anni 90.


La cosa assurda di questa storia è che la Kodak non ha intuito quella che poteva essere una svolta epocale nel mondo della fotografia e si è limitata a lucrare sui proventi del brevetto, scaduto poi nel 2007.


Nel 2012 il ramo fotografia della Eastman Kodak è finito in bancarotta ed oggi l’azienda si limita alla produzione di stampanti e prodotti chimici.


Se fossero andate diversamente, le intuizioni e le invenzioni di Sasson avrebbero cambiato le sorti del mercato, ben prima di quanto non sia avvenuto in realtà.

Oggi, la prima fotocamera digitale di Sasson è visibile al Museo Nazionale di Storia Americana dello Smithsonian ed il Presidente Obama ha insignito Steve Sasson della National Medal of Technology and Innovation in una cerimonia alla Casa Bianca nel 2009.

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