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Belle foto anche senza reflex.

  • Immagine del redattore: Pierpaolo Cioeta
    Pierpaolo Cioeta
  • 16 nov 2016
  • Tempo di lettura: 4 min

Tutti i giorni usciamo di casa portandoci in tasca uno smartphone ed in alcuni casi la tecnologia di questi apparati li rende del tutto paragonabili alle migliori fotocamere compatte in circolazione.

Certo, non possiamo dire che tutti i giorni usciamo con una reflex al collo, ma non dobbiamo dimenticare che al nostro seguito c’è comunque una fotocamera.

Infatti non ce ne dimentichiamo mai e lo testimonia il gran numero di fotografie che scattiamo in tantissime occasioni quotidiane.

Provate a controllare nella memoria del telefonino quante foto avete fatto nell'ultimo mese.

Sono tutte immagini che vi piacciono, desiderate archiviarle, tenerle o addirittura stamparle per conservare il ricordo di quel momento? Non sempre è così, vero?

Questo deriva dal fatto che una foto, riguardandola, non ci soddisfa pienamente: passato il momento dello scatto, giorni dopo, l’immagine ci appare priva di significato, non ci dice più nulla ed allora, inevitabilmente, la cancelliamo.

Allora, cerchiamo di fare delle foto migliori, trattando il nostro telefono (anche) per quello che è: una fotocamera.

Di seguito alcune regolette che, se applicate, potranno certamente migliorare i risultati del nostro sforzo creativo, pur senza avere una reflex.

1) Eliminiamo il superfluo

Quando guardiamo una cosa che ci interessa e vogliamo fotografarla, il nostro cervello ci aiuta a non essere distratti da elementi di disturbo ed a restare concentrati su ciò che vogliamo ritrarre: quasi non percepiamo la presenza di dettagli insignificanti e superflui.

Purtroppo, però, il sensore della fotocamera, a differenza del cervello, registra tutto ciò che inquadriamo e restituisce una immagine spesso anche troppo ricca di dettagli che distraggono l’osservatore e rendono difficile comprendere l’oggetto del nostro lavoro.

Dobbiamo, allora, imparare ad evidenziare il soggetto principale della fotografia, isolandolo il più possibile dagli elementi superflui.

Una volta mi trovavo a Napoli e la mia attenzione è stata catturata da un manichino completamente bianco, esposto nella vetrina di una boutique totalmente nera.

Ho realizzato la seguente foto.

E' evidente come il soggetto principale sia il manichino in vetrina, tuttavia l'osservatore potrebbe essere distratto dalla presenza del lampione sulla sinistra, nonché dal marmo della vetrina.

Semplicemente facendo un passo in avanti ed avvicinandomi di più, sono riuscito ad eliminare gli elementi superflui, con questo risultato.

Ricordare questa regola ci aiuterà ad avere una visione fotografica migliore, senza avere fretta di scattare.

2) Mai al centro

Dopo essere riusciti ad eliminare gli elementi di disturbo, dovremmo sforzarci i di posizionare le cose più importanti della nostra immagine, all'interno dell’inquadratura, seguendo alcune regole compositive.

La più importante è la “regola dei terzi” che suggerisce di dividere idealmente la scena inquadrata in tre sezioni verticali e tre orizzontali e di collocare gli elementi di maggiore interesse in corrispondenza di una delle linee o sulla loro intersezione.

La forze visiva di un soggetto inquadrato rispettando tale regola è maggiore che non ponendolo in posizione centrale della scena.

Nella foto che segue, infatti, ho posto la bambina in corrispondenza della linea dei terzi di destra, se fosse stata posta al centro della scena inquadrata, l'intera immagine sarebbe stata molto più statica e meno interessante.

3) Prospettive insolite

Tutti siamo abituati a guardare il mondo che ci circonda stando in piedi.

Fotografare questo mondo dalla stessa altezza alla quale siamo abituati, non regalerà nulla di insolito all'osservatore.

Proviamo ad alzare la fotocamera salendo su una sedia, oppure ad abbassarla sdraiandoci sul terreno. Il risultato sarà certamente insolito e, quindi, più interessante, come in questa foto che ho realizzato durante un servizio fotografico, stando completamente sdraiato sulla sabbia.

4) Meno è meglio

Una buona fotografia non deve (dovrebbe) mai essere il risultato casuale di decine di scatti fatti senza criterio.

Prendiamoci tutto il tempo necessario, scattiamo senza fretta, facciamo meno foto ma facciamole meglio.

Ringraziamo il digitale che ha azzerato i costi di produzione di una immagine, ma non facciamoci prendere la mano: una volta un rullino di 36 pose durava tutta la vacanza ed ogni foto era, necessariamente, più ragionata.

Gli inglesi direbbero "less is more", torniamo a farlo e proprio perché voglio applicare la regola anche a questo post, non ci sono foto a corredo di questo punto ;)

5) Infrangere le regole

Sembrerà un controsenso ma non lo è.

Se vogliamo stupire, dobbiamo osare. Allora le regole possono essere infrante, ma sul serio.

Ad esempio, un orizzonte storto perché non abbiamo curato la composizione è un errore grave.

Non però se lo abbiamo fatto volutamente, ed allora facciamo che sia MOLTO storto, facciamo capire che non è un nostro errore ma una precisa scelta.

Se vogliamo un risultato originale, dobbiamo iniziare a cercare, guardare, pensare con originalità.

Proviamo a guardare il mondo al contrario ad esempio.

La prima foto è stata realizzata a Budapest, un normale riflesso di una chiesa in una pozzanghera.

E' bastato intuire che, capovolgendo l'immagine ed avendo cura di applicare una adeguata postproduzione, il risultato sarebbe stato questo.

6) Creare empatia

Sarà capitato a tutti di dover essere costretti a stare in posa in attesa di essere fotografati.

Non ditemi che è un momento piacevole, a meno che non siate dei modelli professionisti e venite pagati per farlo.

Ricordiamocelo sempre prima di scattare una foto.

Liberiamo le persone dall'obbligo di mettersi in posa, scambiamo due battute con loro, creiamo empatia, interagiamo con loro.

Guardate come cambia l'atteggiamento di questi due bambini ritratti durante il mio ultimo reportage in Nigeria.

La loro prima reazione è stata di chiusura, timore, disagio. La foto non esprime altro che questo: due bambini a disagio davanti all'obiettivo.

Bastarono, però, 5 minuti e qualche scambio di battute in un pessimo inglese, per far spuntare le prime smorfie divertite.

Avete altri suggerimenti?

Sono curioso di leggerli nei commenti che potete inserire qui sotto, a presto ;)


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