10 domande a Beniamino Finocchiaro (Ben)
- Pierpaolo Cioeta
- 8 nov 2017
- Tempo di lettura: 7 min
"10 domande a", per conoscere il punto di vista di persone che, come noi, amano la fotografia.
Sono convinto che il confronto sia un prezioso strumento di crescita e la condivisione di una passione sia il miglior carburante per alimentarla.
Conosciamo quindi Beniamino Finocchiaro, per gli amici semplicemente Ben, romano di 40 anni e rotti (ma con origini pugliesi da parte di padre).
Ben si definisce fotografo del weekend più che "della domenica", solo perché scatta foto nel fine settimana, dato che durante gli altri giorni lavora e poi perché spesso e volentieri realizza molti shooting in casa (tra le montagne di libri, fumetti e DVD) e perché secondo lui rende l'immagine più intima, più veritiera e più vicina ad una fotografia di tipo voyeuristico.
Pur essendo stato socio in uno studio fotografico, adora la foto a luce naturale perché rende ogni foto unica ed irripetibile. Anche per questo, ad ogni donna che scatta in interno, chiede poi di lasciare un bacio su un pannello di forex con la data e la dedica (oltre che il nome).

Ben, quando hai iniziato a fotografare? Fino ai 14 anni venivo sempre fotografato (spesso insieme a mia madre) da mio padre, poi complice un concorso a scuola sono passato dall'altro lato della macchina: non ho mai saputo il risultato di quel contest ma ho continuato a far foto seppur limitatamente per via dei costi di sviluppo e stampa dei rullini.
Poi, dopo la laurea (a dicembre 2001), grazie al regalo dei miei cugini, ho scoperto il favoloso mondo del digitale, immortalando ogni cosa che mi capitava a tiro (nelle foto di viaggio, secondo una mia carissima amica potrei far concorrenza alle guide della Lonely Planet).
A febbraio 2013 poi, durante un viaggio a Verona, ho preso i miei primi accordi con una fotomodella e da allora non mi sono più fermato nello scattare questi soggetti: ad oggi (ottobre 2017) ho scattato quasi 150 donne ed una decina di uomini (tra foto-modelle/i, modelle/i, attrici/attori e cantanti).
Cosa rappresenta per te la fotografia?
In una parola: ME!
A volerlo spiegare in maniera più articolata: mi consente di esprimere la mia creatività, quello che ho dentro!
E la soddisfazione di quando altri fotografi (ben più affermati e famosi di me!) mi fanno i complimenti, beh non ha prezzo!
Chi o che cosa ha ispirato il tuo stile personale? Nel 1998 vidi con un'amica una mostra di Peter Lindbergh, rimanendo folgorato dalla bellezza della donna in bianco e nero;
Due anni dopo, durante un'esperienza di lavoro all'estero, un mio ex capo mi insegnò come inquadrare bene i soggetti con una digitale ed a fare una post produzione come si deve.
Un decennio dopo, partecipai ad una lettura di portfolio, dove un fotografo m'invito a migliorare la mia capacità (non tecnica!) di ritrarre volti umani citandomi Martin Schoeller (quindi molto ravvicinati): inutile dire che il giorno dopo ordinai su Amazon il suo libro più famoso ("Portraits").
L'anno dopo, ad un evento simile, lo stesso fotografo si complimentò con me per i miglioramenti fatti!
Ad oggi, dopo tante persone scattate, credo di essere ancora all'inizio della mia carriera fotografica!
Il mio genere preferito (dopo il ritratto) è il glamour (o boudoir che dir si voglia); in passato ho scattato anche del nudo, ma preferisco farlo solo con chi ha grande confidenza col proprio corpo.
Non ultimo prediligo il bianco e nero molto contrastato (spesso impostando l'anteprima della foto così)!
E sfatiamo il mito che fare foto in B&N è più facile: non è affatto vero!
Qualche immagine che ti descrive: perché hai scelto queste?
Premessa: Non è stato facile scegliere gli scatti che più mi rappresentassero, non fosse altro perché tre erano davvero poche!

Daphne è per certi versi la sorella che non ho mai avuto: ci siamo conosciuti dopo che mi ha lasciato un like su una foto su Instagram e poi ho deciso di contattarla.
Nonostante, fino a quel momento, non avesse mai fatto foto professionali, mi piaceva molto la sua intensità nel guardare in macchina e già da prima di incontrarla m'immaginavo di ritrarla così!
Adoro poi gli scatti alla finestra perché rispecchiano situazioni di vita quotidiana, più simili alla vita reale

Marilù è stata la persona che ha cambiato la mia prospettiva sulle foto: ha creduto tantissimo nei nostri scatti, sì "nostri" perché le foto sono (in generale come nello specifico) il frutto di due persone che decidono di far qualcosa di unico insieme.
Di lei ho potuto apprezzare la sua solarità a 360°. Il fatto che in questa mia foto sia particolarmente seria è un dato di fatto :)

Valentina è un'amica e collega di lavoro di Marilù: le ho fotografate una dopo l'altra; diversissime nell'aspetto, simili nell'entrare in sintonia con la macchina fotografica e con me mentre le scattavo.
La sua positività è venuta fuori in gran parte degli scatti ed in questo si potrebbe riassumere la sua gioia!

Costanza è colei grazie alla quale ho conosciuto Marilù e la cosa che mi è piaciuta molto di lei sono stati i suoi grandi occhi verdi.
In quest'immagine però abbiamo optato per un qualcosa di diverso, un omaggio ad Edward Weston, noto sia per le sue donne ma anche per i suoi peperoni!

Corinne è stata invece una delle prime modelle di agenzia con cui ho lavorato dopo tante foto-modelle.
Con questo scatto (insieme ad un altro), posso dire d'aver fatto un salto di qualità non indifferente, sia perché in parte sono stato guidato da lei, sia perché penso di esser riuscito a cogliere il suo vero io!

Carolina, mai e poi mai avrei pensato di conoscere una persona così umile, gentile.
E non solo per aver creduto in me e nelle nostre foto, ma perché mi ha insegnato la lezione più grande: come ci si relaziona col soggetto scattato e le parole da usare per ottenere il miglior risultato.
Da cosa è composto il tuo corredo fotografico? Dal 2001 è cambiato parecchio, soprattutto perché ora uso prevalentemente la Reflex (a parte tre compatte e svariate analogiche): ho due Corpi macchina (Full frame: Canon EOS 5D Mark III con Grip BG-E11 e APS-C: Canon EOS 7D, che però uso di meno).Con le ottiche copro tutta la distanza da 17 a 400 (tutte Canon EF, di cui la metà serie L .
Serie L
17-40mm f/4 L USM;
24-105mm f/4 L IS USM (tenuto su il 90% del tempo);
70-200mm f/2.8 L IS II USM;
100mm Macro f/2.8 L IS USM;
100-400mm f/4.5-5.6 L IS USM
Serie Normale
EF 35mm f/2 IS USM;
EF 40mm f/2.8 STM;
EF 50mm f/1.4 USM;
EF 85mm f/1.8 USM
E poi:
Canon Speedlite 430 EX
Canon Speedlite 580 EX
Canon Speedlite 580 EX II
Canon Trigger ST-2
Canon GPS GP-E2
Canon EF Extender: 1.4x II e 2x II
Canon Extension Tube: EF12mm - EF25mm
3 Flash D-Lite 4 da studio
Conta di più l'occhio, la tecnica o cos'altro? Conta l'occhio, la tecnica ma anche una buona dose di fortuna!
Nel senso che bisogna aver ben chiaro cosa si vuole tirar fuori con le proprie immagini, creare un buon rapporto empatico col soggetto e scattare (anche per questo ho la visualizzazione rapida sul monitor disattivata e dopo tot scatti li rivedo col soggetto)!
La tecnica indubbiamente conta, ma per me una foto, prima di tutto, trasmette un'emozione: non importa se bella o diversamente bella (non mi piace dire "brutta"), ma deve appunto comunicare qualcosa.
Se poi è la stessa che ho provato io mentre facevo la foto, allora ho centrato l'obiettivo due volte!
Con una mia immagine ho vinto anche un concorso amatoriale arrivando PRIMO su oltre 500 foto inviate da quasi 100 concorrenti.
La cosa bella dello scatto? La quasi totale assenza di post produzione ed il fatto che nessuno dei soggetti ritratti fosse in posa!
Poi mi piace sperimentare, nel senso che se mi piace una determinata foto di altri provo a rifarla re-interpretandola a modo mio.
Oppure, quando mi voglio divertire, scatto con la macchina in automatico e mi riporto poi tutte le impostazioni (tempi, apertura ecc.) in manuale, giocando a "trova le differenze".
Il più bel complimento da fare ad una tua fotografia e cosa, invece, non dirti mai Due dei più belli me li hanno fatti due attrici ("Hai talento da vendere e devi credere di più nelle Te capacità!") ed una ragazza: ("le tue foto parlano").
E poi, preferisco mi si critichi una foto: è uno stimolo a migliorare!
Quanto al cosa non dirmi? "Vorrei le foto come quel fotografo!": io ho un mio stile, frutto della mia (continua) ricerca.
Certo, mi posso avvicinare a quello del soggetto indicato, ma non sarà mai COME il suo, semplicemente perché siamo tutti diversi!
Ad oggi penso che la mia fotografia sia facilmente riconoscibile: poi però lasciamo giudicare agli altri se sono riuscito nel mio intento!
Chi inizia oggi a fotografare, dovrebbe...?
Pensare bene se è quello che vuole veramente!
Oggi, complici i costi relativamente bassi, tutti possono permettersi una reflex e, cosa ancor più triste, chiamarsi fotografi pur non capendo nulla!
Chi comincia oggi, dovrebbe fissarsi un traguardo (alla propria portata) ed una volta raggiunto, fissarne un altro e così via!
Puntare in alto va bene, ma se non si ha la capacità di farlo, meglio andar per gradi!
Se si sbaglia o non si viene considerati validi fotografi, non si deve appendere la macchina al chiodo, ma insistere, insistere ed ancora insistere!
Hai un aneddoto da raccontare?
Ne ho due:
Nel 2015 vidi su Sky un programma in cui un famoso fotografo di moda/cinema e reportage dava delle missioni a dei concorrenti ed il vincitore finale avrebbe vinto un viaggio con lui per un reportage umanitario: ho contattato quel fotografo su Facebook e pochi mesi dopo, in un suo passaggio su Roma, lui è venuto a vedere una mia mostra, invitandomi poi a scattare nel suo studio: ancora ci devo andare!
Intanto però l'anno dopo sono andato io ad una sua mostra!
Nell'ottobre 2016, guardando una serie TV di un regista italiano, rimasi colpito dalla bellezza di un'attrice (una delle due del complimento ricevuto) che aveva una parte secondaria: dissi a mio padre (che vedeva la serie con me) che un giorno avrei fotografato quella donna.
Mio padre rise e disse "continua a sognare!": nemmeno 6 mesi dopo, sulla spiagga di Fregene, lei era davanti all'obbiettivo della mia macchina fotografica!
Quale è lo scatto dei tuoi sogni?
Do una triplice risposta:
Ne ho fatti diversi e non ho intenzione di smettere!
Mi piacerebbe fare un ritratto di Obama e al Papa (e non è detto che un giorno non ci riesca, visto il mio essere molto intraprendente)
Lo devo ancora fare!
Grazie Ben, è stato un piacere ospitarti, quali sono i tuoi contatti per continuare a seguirti o rintracciarti?
Grazie a te Pierpaolo per avermi invitato, ti lascio i miei principali contatti per seguirmi in rete:
Comments